Kindle Paperwhite, la rivoluzione del libro.
Da avido lettore, amante dei libri, mi sono avvicinato agli eReader con un certo scetticismo. Ho tenuto tra le mani il mio primo Kindle, dopo tante resistenze, all’inizio del 2015 e posso dirvi che è stato amore a prima vista. Da allora ho imparato ad apprezzare la potenza del Kindle Journey e la versatilità del Kindle Oasis. Di recente, tuttavia, ho avuto l’opportunità di tornare al Kindle Paperwhite, ma questa volta alla sua undicesima generazione. Ho deciso di paragonarlo al suo antenato e questo articolo è la descrizione di quel viaggio nel tempo.
Caratteristiche principali del Kindle Paperwhite

Per capire le reali differenze tra i due Paperwhite, sono partito dalle caratteristiche principali. Innanzitutto, la prima cosa che salta all’occhio è la differenza di dimensioni. Il Kindle Paperwhite numero 3, ovvero quello distribuito nel 2015, ha uno schermo da 6 pollici e un pannello da 300 PPI e un’illuminazione frontale da 4 LED che consentono comunque una nitidezza e una precisione molto soddisfacenti. Dopotutto, non ho mai dovuto lamentarmi del fatto che la facesse sembrare ancora fantastica oggi. Il Kindle Paperwhite di 11a generazione, pur mantenendo l’ottimo pannello da 300 PPI, è leggermente più grande in termini di dimensioni, con i suoi sei e otto pollici e aggiunge altri tredici a 4 LED, per un totale di 12 LED così: a parità di lettura. Più piacevole e meno faticoso. Tra l’altro, esteticamente, lo schermo a filo dell’undicesima edizione rende il Kindle più attraente e sicuramente più facile da pulire. Inoltre, la possibilità di impostare la schermata di standby con la copertina del libro in fase di lettura conferisce un aspetto interessante al dispositivo che in un certo senso simula in modo più efficace il supporto cartaceo.

Altre caratteristiche aggiunte all’ultima versione del Paperwhite sono l’impermeabilità (vai al mare o in piscina, il Kindle ti cade dalle mani), la ricarica tramite un cavo USB C e, cosa molto più interessante, la possibilità di regolare il tono di luce. Sul Paperwhite 2015, infatti, c’era una sola sfumatura di luce: il bianco. Puoi giocare con l’intensità ma se ti trovavi a leggere in una stanza buia prima di addormentarti, l’effetto della luce bianca sul tuo viso non era molto piacevole. La nuova generazione di Kindle, invece, presentava la possibilità di passare ad una tonalità di luce ambrata, interferendo così il meno possibile nella nostra preparazione al sonno e lasciando gli occhi rilassati.
Tra l’altro, per la versione signature di Paperwhite (leggermente più costosa) i sensori di luce permettono al Kindle di regolare automaticamente la luminosità dello schermo, proprio come è successo con Kindle Voyage e Kindle Oasis.

La mia prova su strada Kindle Paperwhite

Da quando ho ricevuto il nuovo Kindle Paperwhite ho passato diverse ore a leggere. Leggo di giorno, di notte, in aereo o in treno. E infatti penso che l’esperienza di lettura sia notevolmente migliorata. Io, che leggevo sempre prima di andare a letto, usavo una lampada color ambra al posto dell’illuminazione interna del Kindle, ma ora scelgo questa modalità solo sul kindle di 11a generazione.
Inoltre, ho apprezzato molto le maggiori dimensioni dello schermo, che però non hanno influito molto sul peso del dispositivo che continua ad essere molto facile da trasportare, mettere in tasca, portarlo ovunque. Le altre funzionalità si sovrappongono quasi completamente a quelle che conoscevamo nelle versioni precedenti, tuttavia l’esperienza di lettura è completamente migliorata.
In ogni caso, il prezzo del nuovo Kindle è di 139 per la versione di 11a generazione di Paperwhite e 189 per la Paperwhite Signature Edition. Per me sono soldi ben spesi.